“MEMENTO MORI”: RICORDATI CHE DEVI MORIRE!

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“MEMENTO MORI!”“Ricordati che devi morire!” Questo è il saluto che si scambiano i frati trappisti ogni volta che s’incontrano nelle loro celle. La frase latina si rifà alle parole del Genesi (III, 19): “ricordati, uomo, che sei polvere, e in polvere ritornerai”.

La morte è la separazione dell’anima dal corpo, per cui si dissolve l’unione vitale del composto umano. Solo il corpo muore, cioè si scompone nei suoi elementi: l’anima è immortale, poiché – come spirito – è semplice e indecomponibile.

La morte del corpo è dunque naturale, come la morte di qualunque altro essere materiale; però, nel presente stato di cose, la morte è anche pena del peccato originale.

Dio infatti aveva arricchito del privilegio dell’immortalità i nostri progenitori e, con loro, tutti i discendenti (Sap. II, 23). Con la trasgressione del comando divino (Gen. II, 17) si introdusse nel mondo la morte (Rom. 5, 12).

Eccettuati i casi di risurrezione di cui parla il Vangelo e quelli attestati dalla storia – come ad esempio quello di Santa Caterina da Siena (leggi qui) – o di tutti i casi di pre-morte, come quello di Colton Burpo (leggi qui) –  si muore una volta sola: dopo di che avviene il Giudizio irrevocabile, che sancisce il destino di ognuno per l’eternità (Heb. 9, 27).

Purtroppo, attualmente, sono tante le persone che ingannate dal “relativismo” e distratte dal consumismo, dai mass-media, dalla vanità, dalla pornografia (soft o hard), dall’edonismo, preferiscono ignorare il fine per cui Dio ci ha creati e vivono come se Dio non esistesse, come se non dovessero morire mai, come se non dovessero mai essere giudicate!
Dalla mattina alla sera (e ora anche la notte, nelle discoteche) si agitano, si affannano per accumulare denaro e beni terreni, per affermarsi attraverso il proprio aspetto estetico anziché attraverso le virtù, ad abusare dei piaceri dell’erotismo, per avere tutte le comodità della vita, ecc.; ma ecco che arriva la morte che all’improvviso, in un solo istante, strapperà loro tutte queste cose….

La morte dovrebbe servire a far riflettere tante persone che vivono come se Dio non esistesse, come se non dovessero morire mai, come se non dovessero mai essere giudicate…  mentre il Signore invece ci avvisa: “Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?” (Mc 8,36-37) “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,19-21)

Gesù, per non farci perdere il Paradiso, ci spinge ad un orientamento corretto della vita terrena; ma quante poche sono le persone che lo ascoltano!